🎄 Distrazioni di Natale: l'albero Padoru
Da OctoSpacc
Ahhh, ed ecco che anche quest’anno siamo a Novembre. Direi che è tempo di avviare la necessaria procedura di scongelamento dei Padoru.
…No, aspetta un attimo. È GIÀ METÀ DICEMBRE?!?!?! 😐 😶 🤯
I mesi passano in fretta… e vabbè.
Cos’è “Padoru”
Per molti una questione controversa e un’usanza disprezzata, quella del Padoru.
Per quelle 3 persone che vivono sotto le pietre (e che non so come potrebbero star leggendo questo blog ora, ma sorvolo): si tratta di un meme che, stando a Know Your Meme, nasce da un videogioco, Fate/EXTRA.
In una scena del gioco, Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico (non scherzo) indossa un costume da Babbo Natale, e danza in giro per quello che credo sia un corridoio, cantando una parodia originale di Jingle Bells, di appena 4 strofe.
HASHIRE SORI YO
KAZE NO YOU NI
TSUKIMIHARA WO
PADORU PADORU
Ho provato a cercare il significato della canzoncina, ma non ho avuto risultati soddisfacenti.
L’unica cosa che so è che l’ultima strofa (da cui deriva il nome popolare del meme), “padoru padoru”, è l’equivalente giapponese del “cloppete cloppete” italiano, l’onomatopea del suono degli zoccoli delle renne. Il come ciò sia possibile non mi è dato saperlo ma, onestamente, è il dettaglio meno strano.
Usanze di Internet
In rete, da diversi anni si sono sviluppate svariate tradizioni attorno a questo memino.
Le più banali sono la ricondivisione smodata del video originale o di sue immagini GIF, o la produzione e la condivisione di meme originali che fanno riferimento al concetto iniziale.
Poi, la gente ha iniziato a deprecare l’espressione “periodo natalizio”, in favore di una più magica “stagione di Padoru” - che in realtà non è un termine sostitutivo 1:1, perché può indicare anche le settimane un attimo precedenti a quelle magari di avvento, quelle di Novembre che ho menzionato all’inizio e in cui già si inizia con la guerriglia Padoru sulle piattaforme di comunicazione.
L’usanza più bella (per la sua passivo-aggressività), secondo i miei gusti, è quella di cambiare le foto dei propri vari profili con l’immagine di un Padoru.
Ci sono le persone che sfruttano il loro senso dell’umorismo unito in comune per attuare questa cosa come un’operazione (molto relativamente) di massa. Poi c’è chi osserva il fenomeno ma non è a conoscenza del senso, non capisce, si adira, e si confonde a tal punto da auto-colpirsi; oppure, chi lo conosce perfettamente, e si adira anche di più perché boh, forse disprezza il Natale.
Se stai leggendo con attenzione, avrai notato che ho appena usato, non a caso, l’articolo indeterminativo… Se non l’hai notato, ti stai distraendo, e quindi, per punizione per il tuo bene, ora devo necessariamente costringerti a cantare 3 volte ad alta voce la canzoncina di cui sopra 👺.
Alta personalizzazione
Un importante fattore che ha permesso a questo meme di diventare il fenomeno che è si rivede nel suo essere estremamente personalizzabile.
Non so quando sia iniziata questa tendenza, ma ad un certo punto c’è stato chi ha visto che il Padoru, il disegno originale di Nerone nella sequenza video che tutto scaturì, è veramente semplice da remixare.
Se lo si guarda con un’inventiva assente o quantomeno terra terra, ci si accorge che si possono cambiare i colori in un batter d’occhio con degli altri che ugualmente possono starci bene, e si ha quasi un nuovo disegno.
Chi invece un minimo di creatività la ha, può senza difficoltà provare a modificare alcune delle forme del personaggino, cambiando il giusto qui e là per ricostruire un personaggio totalmente altro - che sia originale, o già esistente ma disegnato solo con altri stili - in forma di quel cosino sorridente che corre in giro a rompere col suo versetto festivo.
Questa roba è di una facilità talmente estrema che persino io, che normalmente se provo a disegnare qualsiasi cosa di artistico (o comunque poco tecnica) creo dei veri e propri glitch, ho potuto creare il mio personalissimo Padoru senza alcuna sofferenza.
In appena 2 orette molto scarse, una mattina del 1º Dicembre a scuola - non ricordo se fosse giorno di assemblea oppure di varie supplenze - un po’ ricalcando le linee di base dell’aspetto Padoru, un po’ introducendo caratteristiche originali (che ho derivato dal mio personaggio 3D, quello che figura in alcune mie foto profilo tutto l’anno), con un’app di disegno generica sullo smartphone ho fatto ciò che sentivo di dover fare.
Il risultato è stato che, semplicemente, è uscito qualcosa di normale; nessun orrore! Molto bene.
Le mie “partecipazioni”
L’anno scorso creai quindi il mio Padoru appositamente per usarlo come foto profilo (su Telegram), e l’ho fatto.
L’anno prima ne avevo usato uno non mio, modellato sulla kitsune Senko-san, e l’anno ancora precedente avevo messo altri tipi di meme Padoru.
Quest’anno non ho fatto un bel niente… e la cosa particolare è che non so dare una spiegazione della cosa. Zero. 😶
Ciò che sospetto è che, banalmente, I forgor 💀 (me ne sono dimenticara 💀). 2 settimane fa avevo ahimè troppe cose per la testa: prima la mia istanza Misskey che malfunziona e io devo correre, poi la fissazione con ChatGPT, è chiaro che non c’è stato proprio modo di riservare 30 secondi di tempo all’aggiornare la foto di nemmeno uno solo dei miei account online.
A questo punto, non so se fare adesso il cambio e quindi sfruttare tutto il tempo che rimane fino alla fine del periodo natalizio per essere Padoruante, oppure seguire una logica minimale e aspettare l’inizio della settimana prossima: l’ultima settimana di avvento e la prima di vacanza, avrebbe un suo senso.
L’anno scorso sarà quindi andato di lusso con le fotine digitali, ma il lato fisico è stato da me accidentalmente trascurato.
Andiamo con ordine.
Gli addobbi natalizi generici in casa li mettono effettivamente tutti i miei genitori - mia madre in particolare, che ha pure potere di veto su eventuali proposte troppo progressiste riguardo l’albero di Natale grande - nei primi giorni di Dicembre.
Tra le cose che ogni anno vengono riprese dalla soffitta, delle piccole c’è anche un alberello da scrivania che praticamente è mio. Ha delle lucine integrate, alimentate a batterie stilo, ma comunque di per sé non è nulla di troppo speciale. O meglio, così era prima che io lo rivoluzionassi, 3 anni fa (era il 2019!).
Modifica all’alberello
Il lampo di genio mi pare arrivò dopo aver visto una foto su Internet, che raffigurava un albero di Natale (di dimensioni normali) con su attaccati un paio di Padorini di carta; esattamente come altri tipi di addobbi che si appendono, ma meno socialmente accettabili.
L’idea ormai si era impossessata di me, e a questo punto dovevo ricreare personalmente la stessa cosa. Ho aperto quello che all’epoca era il mio motore di ricerca Web di fiducia, e ho cercato “padorus images
” (o qualcosa del genere), per creare un insieme assortito di qualcuno di quei disegnini, scaricando quelli che attiravano la mia attenzione e mi piacevano esteticamente di più.
In quel momento avevo davanti a me una scelta: li stampo abbastanza grossi e li metto sull’alberone, o li stampo picccini per poterli mettere sull’alberetto?
A dirla tutta, di scelta non si trattava, in quanto la prima opzione era automaticamente da buttare per via del veto di mia madre, ma sicuramente la seconda via mi intrigava: l’alberellino stava (e sta) nella mia stanza, quindi la sua normalità sarebbe completamente sprecata senza qualche abbellimento creativo.
Fatta la stampa, non mi restava altro che ritagliare, più o meno grossolanamente (ciononostante, è stranamente servita una buona quantità di lavoro), i vari Padoru, per poi attaccarli all’albero con un po’ di colla a caldo.
È venuto fuori quello che volevo, insomma, quindi ho apprezzato il lavoro e ho scattato una foto per impostarla come immagine del mio profilo. L’anno seguente, l’albero è rimasto com’era.
Nel presente
Per quanto riguarda quest’anno, una volta finalmente entrata mentalmente nell’atmosfera padorizia, contemplando quell’oggetto che da giorni è lì sul mio comodino, ho pensato che lo stesso fosse un po’ vuoto, e avesse bisogno di altri Padoru.
L’altro giorno pensai di doverne allora cercare alcuni nuovi online per stamparli, ma un attimo dopo mi torna in mente una cartella, che ho trovato il mese scorso sul PC mentre facevo pulizia.
Contiene il mio Padoru originale, e vari altri che ricordavo di aver scaricato, ma che non ero troppo certa di aver mai stampato. I file sono tutti datati a Dicembre 2021, cosa ovvia per l’unico da me creato, ma in effetti curiosa per gli altri, se si considera tutto lo scenario.
Cosa ancor più curiosa, uno dei file lì presenti è un’immagine, con rapporto d’aspetto pari a quello di un foglio A4, dove sono disposte tutte le singole immagini della cartellina.1
“L’avrò composta l’anno scorso e alla fine forse non avrò più stampato”, penso; eppure, qualcos’altro nella mia mente mi dice che in realtà l’ho stampata eccome, e magari semplicemente non l’ho mai usata alla fine. Sicuramente, mai ho attaccato quei Padoru sull’alberello, perché lì ci sono solo quelli di 3 anni fa.
Per un quarto d’ora scarso cerco questo sfortunato foglio nella mia stanza ma, non trovandolo, decido di ristamparlo. Oddio, un foglio di Padoru a dire il vero l’ho trovato… più o meno: ho ritrovato un frammento del foglio del 2019, con 3 immagini che mai utilizzai al tempo.
Senza perdere altro tempo, invio dunque il documento alla stampante di casa, che prontamente mi restituisce… un foglio bianco? Sembrava, ma poi l’ho preso in mano e ho notato che era stata stampata. L’immagine? NO! UNA MACCHIA! 🤬
Immediatamente, subentra la rabbia, ma un secondo dopo questa viene sovrastata da una sensazione ancora più forte: una di “già visto”.
…Un po’ prima
A questo punto, qualcosina mi torna in mente, e apro la cronologia del mio canale Telegram (che uso come un micro-microblog) per cercare risposte ai miei sospetti: ebbene, avevo stampato queste immagini l’anno scorso. Ora ricordavo bene!
Era successo lo stesso identico problema della stampa andata a quel paese che, stranamente, si verifica su ben 2 stampanti diverse, solo mandando in stampa tramite l’applicazione ufficiale di Epson (produttore delle stampanti) per Android, e solo per questa immagine (PNG 2480x3472 di 9 MB), tra tutte quelle che ho dovuto stampare nella mia vita.
Sul momento della prima volta ho perso tempo con mio padre - che fino a prima aveva usato la stampante senza particolari rogne - prima cambiando una cartuccia segnata scarica, poi pulendo le testine; dopo non so quanti minuti buttati, al terzo tentativo di stampa ho fatto dal PC Windows di mio padre, e l’immagine finalmente è uscita fuori. 😶🌫️🔪
Questa volta invece, appena collegati un attimo tutti i puntini, ho riprovato dal PC subito…
È seriamente troppo pretendere che l’app ufficiale funzioni come dovrebbe, o che almeno dia un errore, che a me non ha mai dato, se per qualche motivo non riesce a gestire correttamente un file? Dovrei mandare a quel paese una volta per tutte queste stampanti proprietarie, marce e puzzolenti, uscite direttamente dall’inferno, e costruire la mia: con un microcontrollore, dei servomotori, e dei pennarelli, come persone più sagge già hanno fatto.
Comunque, la mia intenzione, quel giorno lontano, era di trollare2 mia madre: stampare alcuni nuovi Padoru, tutti diversi e colorati, per attaccarli sull’albero di Natale grande, che quell’anno era stato da lei addobbato con decorazioni categoricamente tendenti al bianco.
Stampai insomma tutti quelli lì, ma ne misi solo 1 di numero sull’albero (tra l’altro, mi sembra passarono ben 2 giorni prima che mia madre ci facesse caso 😂), quindi è evidente che pianificavo di fare qualcosa con quegli altri. Probabilmente, avrei voluto metterli sul mini-albero, però (ancora, evidentemente) non l’ho mai fatto. Did I forger (💀)? Molto probabile: anche queste del Dicembre passato erano settimane un po’ cariche, però ho fatto arrivare Gennaio (tempo di ricongelare il Natale e tutte le decorazioni, Padoru e non) senza fare nulla, quindi la cosa mi sarà passata proprio di mente.
Conclusione concreta
Tra ieri e l’altro ieri, ho innanzitutto ritagliato buona parte dei Padoru; non tutti, perché altrimenti ci passo davvero le ore, e perché sul mio albero da scrivania non ce ne stanno più. 🤷♀️
Stavolta le forbici le ho usate in maniera davvero certosina, e ho scontornato le figure con una definizione molto alta; per i miei standard di tagliuzzamento di disegni che hanno molti dettagli minimi di forme complesse, perlomeno, lo è.
Dopo questa mansione - che sarebbe pure rilassante, se non fossi dovuta stare bend3 per via della luce - con la pistola di colla a caldo, pian piano (cosa che richiede comunque molto meno tempo del ritaglio) ho incollato tutte le figurine alle pareti fogliari esterne dell’albero. Ne ho approfittato per sistemare gli elementi appiccicati 3 anni fa, che reggevano ma non in modo solidissimo… probabilmente feci male il lavoro, all’epoca.
Questo qui è il risultato, mi piace veramente un botto.
A parte la bellezza dell’oggetto ad un livello per me personale, e l’aver realizzato come avrebbe potuto - già solo ai miei occhi - diventare più bello, se fosse diventato ancora più novello e meno standard, l’alta posta in gioco dello scrivere un articolo qui ha fatto miracoli: mi ha fatto portare a termine un’attività manuale semplicissima, del fai-da-te praticamente di scuola materna, senza che il mio cervello la cancellasse dopo mezza giornata!
Per concludere, in buona sostanza si può - non ironicamente - affermare che c’è voluto un intero anno perché io riuscissi finalmente ad attaccare una quantità soddisfacente di piccoli Padoru al mio alberello.
L’altro ieri ho iniziato a scrivere questo articolo, credendo che avrei parlato semplicemente di come l’idea ha avuto per me origine e cosa ho fatto per espanderla in questi due giorni, poi però ho riscoperto questi dettagli che direttamente si intrecciano con l’anno scorso… meraviglioso. Credo che la storia, in realtà, sia diventata più interessante da raccontare, dopo queste disavventure dovute al funzionamento discutibile del mio cervello.
🏷️ Note e Riferimenti
- Aggiornamento del 2022-12-24: Ho caricato alcune foto in più sulla storia su Pixelfed: pixelfed.uno/p/octo/512223099419845225.
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Sul canale ho ritrovato il comando di ImageMagick che usai per creare l’immagine grande contenente tutte le altre disposte a griglia, lo metto qui per chi ha bisogno di stampare cose di questa tipologia: (da eseguire stando nella cartella con tutte le immagini da includere)
montage -define png:size=496x496 -geometry 496x496 -tile 5x7 -auto-orient * OUTPUT.png
. I valori di “496x496” e “5x7” sono modificabili a piacere, qui sono messi in modo che il file risultante avrà dimensioni vicinissime a quelle A4, con 35 immagini massime su un solo foglio, tutte scalate uguali e quadrate. Magari l’immagine finale va stampata aggiungendo dei buoni margini prima, però, altrimenti rischia di uscire leggermente tagliata. ↩ -
trollare: In questo caso, fare uno scherzetto innocuo. ↩
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stare bend: “to bend” in Inglese vuol dire “piegare”. Io uso l’espressione “stare bend”, volutamente errata, per intendere “stare piegata” (con la schiena o il collo). È un mio meme stupido che nacque sotto circostanze curiose, magari un giorno lo spiegherò. ↩